GRAVIDANZA, FUMO E VITAMINA C

03.12.2019

Smettere di fumare è una decisione che prima o poi va presa. Lo sappiamo tutti. L'ideale sarebbe non essere costretti da patologie o necessità imminenti, come una gravidanza. Sì, perché fumare in gravidanza fa male ad entrambi. A volte capita semplicemente di non accorgersi di essere incinte. Altre volte, per ignoranza culturale, si fuma comunque. Smettere immediatamente è materia contraddittoria, obbiettano in particolare i ginecologi francesi. Nel frattempo che si dismette questa dipendenza (nel tempo più breve possibile) è possibile limitare i danni. 

Non sempre è sufficiente vedere in diretta il faccino sofferente del futuro nasciturno per smettere. 

Esiste un metodo che può ridurre il danno arrecato ai neonati nati da madri che fumano durante la gravidanza, secondo uno studio randomizzato e controllato pubblicato online sull'American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine dell'American Thoracic Society. 

La vitamina C orale (500 mg / die) somministrata alle fumatrici in gravidanza migliora la funzione delle vie aeree infantili a 3 mesi, secondo una ricerca sperimentale randomizzata

Ma ad aggravare la situazione del neonato che comunque alla nascita presenterà difficoltà respiratorie, esiste una mutazione genetica particolarmente sfavorevole. Infatti, durante la stessa sperimentazione, si è anche scoperta un'associazione tra  disturbi respiratori (FEF) infantili e una variante genetica che alcune madri possedevano sembra amplificare l'impatto negativo della nicotina sui bambini prima che nascessero. Altri studi hanno collegato questo fattore genetico, in particolare per il recettore nicotinico acetilcolina α5, ad un aumento del rischio di cancro ai polmoni e malattia polmonare ostruttiva.

Tutti i partecipanti hanno ricevuto consulenza per smettere di fumare durante lo studio ma solo il 10% delle donne ha smesso di fumare, a dimostrazione che l'aspetto culturale ha un impatto fortissimo in molte culture. I bambini in questo studio continueranno a essere seguiti per monitorare la loro funzione polmonare e gli esiti respiratori. Gli autori ritengono che i futuri studi sull'integrazione di vitamina C nei fumatori in gravidanza dovrebbero determinare se i benefici sono maggiori se l'integrazione inizia prima e continua postnatale nei bambini stessi.

Riassumendo i risultati del presente studio, possiamo dire che un dosaggio relativamente basso di vitamina C può presentare "un intervento sicuro e poco costoso" che ha il potenziale per aiutare la salute dei polmoni di milioni di bambini in tutto il mondo. Tuttavia, aiutare le madri a smettere di fumare dovrebbe rimanere l'obiettivo primario per chi si occupa di sanità pubblica. E' fondamentale ricordare che, sebbene la supplementazione di vitamina C possa proteggere in una certa misura i polmoni dei bambini nati da madri che fumano durante la gravidanza, questi bambini saranno ancora a maggior rischio di obesità, disturbi del comportamento e altri gravi problemi di salute.


Fortunatamente noi italiani non abbiamo situazioni così drammatiche. Normalmente le gravidanze sono programmate e seguite sotto tutti gli aspetti. C'è però da ricordare che in molti ambienti familiari le gestanti sono sottoposte a fumo passivo che è addirittura sette volte più dannoso rispetto al fumo attivo. 

Ma quante volte si vedono padri di famiglia fumare a tavola di fianco a donne incinta e bimbi piccoli, oppure baby sitter spingere passeggini mentre fumano, sotto gli occhi assenti dei passanti. Insomma, abbiamo ancora tanto da imparare nella lunga strada di civilizzazione. 

Smettere di fumare è una decisione da prendere subito e spesso riguarda un ambito familiare, non solo un singolo individuo.

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Dr.ssa Grazia Sardanu

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