Ma
come spiegarlo alle apprensive mamme italiane? Forse otto studi internazionali
possono bastare.
Cosa si è scoperto dagli otto studi su
soggetti pediatrici e adulti manifestanti patologie croniche?
Esiste una chiara correlazione tra dosaggi,
durata delle terapie e le seguenti patologie: cardiovascolari, gastrointestinali,
renali. Inoltre, precedenti studi farmacologici internazionali dimostrarono già
correlazioni dirette tra asma, difetti dello sviluppo (disturbo del deficit di
attenzione ed iperattività) ed eruzioni cutanee lancinanti. In effetti, patologie
sempre più in incremento.
Forse basterebbe limitarsi all'uso del paracetamolo unicamente come antipiretico, se autosomministrato! Ma l'ultima tendenza popolare i tematica di farmaci "da banco", è quella di utilizzare il paracetamolo anche come antidolorifico, analgesico locale o addirittura antinfiammatorio. In questo modo la frequenza d'uso è senz'altro incrementata notevolmente.
Ma la colpa non è certo solo delle mamme italiane, ben note per essere "eccessive" verso la prole. E neppure della nostra cagionevole salute, rispetto a coetanei Europei ed Americani, che ci rende i primi consumatori di antibiotici ed antipiretici in Europa, eppure siamo pochini rispetto per esempio alla popolazione tedesca, ben meno fortunata di noi con il clima!
Il problema è anche la formulazione farmaceutica del paracetamolo venduto in Italia, ovvero senza l'antidoto
(Metionina, epatoprotettore) all'interno della molecola stessa. Cosa comporta? Un accumulo epatico continuo nel tempo, con conseguente sviluppo di tutte le patologie, metaboliche comprese. Per questo si invita maggior cautela nella somministrazione, in particolare come analgesico.
Quindi, se i vostri figli lamentano
frequenti problematiche di questo tipo, non stupitevi se uno Specialista in
Nutrizione vi chiede quanti farmaci
assumete o con quale frequenza avete assunto ... un semplice antipiretico. Sì, anche
se il paziente conta gli anni su una sola mano!
E se voi avete una semplice Sindrome Metabolica, una delle prime domande riguarderà la frequenza di alcuni farmaci nella vostra storia personale.
I congressi Internazionali sono molto chiari ed approfonditi su tematiche di questo tipo. Spesso però non vengono divulgati o semplicemente non si cambiano abitudini, nonostante un'informazione corretta.
Forse prendiamo i problemi poco seriamente? Sicuramente si, visto che abbiamo parecchi primati Europeri ed Internazionali per patologie correlate all'abuso di farmaci, cibo ed alcool.
A noi italiani, burloni su ogni tematica ed
ignoranti quanto basta per affermare che "il succo di limone (acido citrico) sciolto in acqua..
ha un pH acido!", dovremmo iniziare a studiare un po' più chimica, e magari un
giorno arrivare a comprendere anche la ben più complessa scienza farmacologica! Ma nel frattempo, pensateci: quante sostanza nocive comprate
liberamente? E per questo ne potete abusare?
Morale della favola: l'auto-somministrazione
(di farmaci, cibo o altro) è sempre un metodo sbagliato che spesso crea
patologie.
Dr.ssa Grazia Sardanu
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