La maggior parte delle emissioni di gas e quindi di fonti inquinanti che creano l'effetto serra deriva da allevamenti animali.
Un quarto della terra (esclusa l'Antartide) viene utilizzata come pascolo e la carne bovina rappresenta un terzo dell'impronta idrica globale della produzione di animali da allevamento. Anche il manzo ha un impatto sproporzionato sui cambiamenti climatici. I ruminanti, di cui i bovini sono i più comuni, rappresentavano circa la metà di tutte le emissioni di gas serra legate alla produzione agricola nel 2010. Se il bestiame fosse in grado di formare la propria nazione, si classificherebbero al terzo posto rispetto alla Cina e agli Stati Uniti tra i più grandi del mondo emettitori di gas serra.
Insomma, non è necessario diventare vegetariani per farsi quattro conti nelle proprie tasche e sulla salvaguardia della Terra. Basterebbe ridurre il consumo di proteine animali, evitando di sostenere quella che viene chiamata "Dieta Americana", ovvero una quotidianità eccessiva di derivati animali (carne, latte, uova).
Ridurre anche solo della metà i consumi di carne e derivati animali, ridurrebbe notevolmente l'effetto serra globale e creerebbe un impatto genetico preventivo sul corpo.
Gli istituti di ricerca agricoli francesi CIRAD e INRA e quelli Americani, hanno modellato gli effetti di diversi scenari dietetici. Se applicato alla dieta americana media, riducendo le proteine animali (che riduceva metà del consumo di carne / latticini / uova) diminuirebbero le emissioni di gas a effetto serra per persona di quasi la metà. Per esempio, riducendo la produzione di carne bovina del 15%, si ridurrebbero le emissioni di gas pro capite e di gas serra per persona (sostituendo un terzo del consumo di carne con altre carni o legumi) del 35% (riducendo il consumo di carne bovina del 70%, fino al livello medio mondiale).
Sommando i benefici preventivi sulla salute, quelli economici sul portafoglio e quelli del nostro pianeta, l'idea di ridurre le proteine animali (o eliminarle) viene sempre più convalidata. Sorge spontanea una domanda: come si sostituiscono tutte queste proteine animali?
L'idea che solo una bistecca contenga proteine è stata largamente dimostrata essere falsa. Era un'ipotesi di un chimico tedesco poi smentita… ma ahimè non nella tradizione popolare.
Verdure, frutta oleaginosa, e legumi contengono una quota di proteine notevole. Quanto bisogna mangiarne per avere un giusto apporto?
Una fetta di carne contiene unicamente proteine (e grassi). la quantità massima giornaliera di proteine totali è di 0,8 g per ogni chilo di persona. Per esempio, se peso 50 Kg posso assumere un massimo di (50 x 0,8) = 40 g di proteine totali. Un eccesso danneggerebbe i vari organi, primi i reni.
Risulta subito eclatante che una bistecca (250g) intera potrebbe mangiarla solo un gigante in sovrappeso!
Ma diciamoci la verità: a chi sazia una porzione così ridotta di carne?
Tenendo a mente che i grammi di proteine sono totali giornalieri, provate a sommare le proteine che potenzialmente potreste mangiare durante il giorno
Colazione: Pane, 100g = 22g di proteine
Spuntino: 50 g di mandorle= 10g di proteine
Pranzo: Quinoa 100g= 4,4 g di proteine (di cui 9 amminoacidi essenziali)
Insalata di spinaci crudi (100g= 30g di proteine). Se lessati 100g = 5 g di proteine
Merenda: 200 g di albicocche disidratate = 5g di proteine
Cena: Un piatto di fagioli (100g = 23 g di proteine)
Cavolo cotto 100g = 4 g di proteine.