TV e MANIPOLAZIONE INFANTILE.

26.02.2024

L'esposizione alla pubblicità di "cibo spazzatura" per esempio di merendine, biscotti e cereali per la colazione zuccherati, influenza direttamente la dieta dei bambini e l'obesità. Lo dimostra l'ultimo studio a riguardo pubblicato dal Centro medico di Dartmouth-Hitchcock sull'American Journal of Preventative Medicine.

Studi di laboratorio hanno dimostrato che i bambini chiedono e preferiscono i marchi che hanno visto recentemente pubblicizzati in TV. Un nuovo studio naturalistico colma il divario tra gli studi di laboratorio e un ambiente reale, dimostrando che i bambini che sono stati esposti a spot televisivi per alimenti ad alto contenuto di zucchero trasmessi durante i programmi maggiormente guardati per quelle fasce di età, avevano più probabilità di mangiare in seguito quei marchi che avevano visto pubblicizzati. Sembra molto banale questo. Ma in realtà è la chiave dell'incremento delle malattie metaboliche.

La sempre più crescente commercializzazione di alimenti poveri a livello nutrizionale ma ricchi di sostanze dannose (zuccheri industriali, grassi industriali, aromi, coloranti e conservanti) vengono proposte direttamente ai bambini. I marchi si rivolgono specificamente ai bambini nella loro pubblicità sapendo che chiederanno ai loro genitori questi prodotti, ovvero il Brand del prodotto si riferisce a fascia di età scolare e chiede loro un maggior consumo. In particolare, questi prodotti maggiormente proposti durante le fasce orarie infantili, erano quelli peggio composti e ricchi di zuccheri industrializzati.  Insomma, quei prodotti in altre maniere non sarebbero stati mai venduti!

Riassumendo, questo è il primo studio comportamentale a mostrare un collegamento diretto e relativo tra l'esposizione dei bambini agli spot televisivi di prodotti spazzatura (biscotti, merendine, cereali ad alto contenuto di zuccheri) e il loro successivo consumo ed incremento. 

Lo studio concludeva con delle considerazioni importanti: "Ci sono azioni a livello politico che potrebbero essere implementate per ridurre i bambini esposizione al marketing alimentare e per migliorare la qualità degli alimenti commercializzati ai bambini e noi come genitori dovremmo avere la possibilità di vedere la pubblicità senza che questa sia rivolta ai nostri figli e alle loro esigenze". Insomma, sarebbe violenza psicologia quella che viene fatta sui nostri figli.

Ridurre la commercializzazione di alimenti ricchi di zuccheri ai bambini può in definitiva migliorare la qualità della dieta e ridurre il rischio di obesità e malattie croniche correlate tra i bambini a livello di popolazione. 



Ma cosa facciamo a riguardo?

Spesso capita che siano in genitori i primi soggetti influenzati dalla pubblicità. Volete un esempio? Cosa si mangia nella tipica colazione italiana? biscotti, merendine e cereali pieni di zucchero. Vi sembra davvero un pasto? Vi sembra sano? Ecco, è questo il punto. E' emerso che gli italiani non sanno più distinguere alimenti "spazzatura" da alimenti sani. Spesso confondono le pubblicità con la verità. Tutto condito con una abbondante manciata di "io so benissimo cosa fa male e cosa devo mangiare". Eppure siamo i primi in Europa per obesità infantile. E' ora di cambiare, se non per noi stessi, almeno per il futuro dei nostri figli che da obesi vivrebbero 30 anni in meno!

Per questa settimana provate a mangiare pane (fresco, non le fette biscottate!) burro e marmellata! Scoprirete che sfama di più degli "alimenti spazzatura", ed è meno calorico. 

Dr.ssa Grazia Sardanu

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