Malattie infiammatorie: prevenzione e cura attraverso la nutrizione.

26.03.2024

Riporto un breve sunto di quanto descritto il 20.03  





Il tema dell'infiammazione è un argomento già noto agli antichi greci che la descrivevano come "fuoco", i romani approfondirono il concetto tutt'ora usato per descriverla. 


Le patologie a base infiammatoria acuta (es. martellata sul dito) o cronica (tutte le patologie infiammatorie, dal sovrappeso al cancro, passando per il diabete e d artriti reumatoidi) si manifestano tutte con 8 segnali ben definiti:

perdita di memoria e declino cognitivo

incremento patologie cardiovascolari

crescita incontrollata delle cellule

compromissioni digestive

riduzione del tono muscolare

incremento ponderale

aumento dell'invecchiamento

dolore articolare e riduzione della mobilità

Ciò che collega il tutto viene definito "Asse Intestino-Cervello"(HPA) ovvero una rete anatomica e non solo, che si estende dall'intestino al cervello includendo tutte le vie di comunicazione endocrine, umorali, metaboliche, microbiologiche (microbiota) e immunitarie, fino al cervello.

Diversi fattori hanno azione su questo asse: Genetica ed epigenetica, Dieta, modalità di concepimento e sviluppo fetale, Ambiente, Farmaci, Attività fisica, Interazioni sociali, Comportamento, Felicità, Depressione, Eccessi di alcuni alimenti, Stress e Patologie infiammatorie.

Ovviamente la principale differenza stà nel genere stesso (uomo/donna) da cui nasce la Nutrizione di Genere.

Esistono dei markers per monitorare i livelli di infiammazione (es. ematologici, fecali, urinari) grazie ai quali possiamo adottare attivamente protocolli di Medicina Preventiva. Markers e stili di vita ottimali possono ridurre di oltre il 40% processi infiammatori, garantendo quindi un ottimo sistema di protezione.

Riconoscere gli alimenti che attivano o disattivano l'infiammazione è essenziale, tanto quanto sapere integrare e/o supplementare composti bioattivi (superfood, nutraceutici ed integratori) che prevengano, rallentino i processi infiammatori o ne coadiuvino le terapie farmacologiche.

Oggi la scienza dimostra un ruolo indiscusso tra Nutrizione, stile di vita e patologie a base infiammatoria (cardiovascolari, oncologiche, neurodegenerative, diabete 1, 2, 3, reumatologiche, ecc..). infatti, nel report WCRF vengono elencati alimenti che attivano in modo certo l'infiammazione, nutrendo quindi le cellule "nefaste".

Gli alimenti da eliminare dalla dieta di un soggetto affetto da patologie infiammatorie sono:

Alimenti contenente caseina (latte vaccino e derivati), Prodotti da forno, OGM, Fritture e impanature industriali, Additivi, Prodotti da forno (farine tipo 0, 00), Carni processate e conservate (salumi e affettati), Zuccheri (tutti e 56). Questi ultimi rivestono un ruolo importante in Nutrizione Clinica perché creano una vera e propria dipendenza chimica che non ci permette di alimentarci in maniera corretta.

Tra i prodotti naturali, vanno ridotti notevolmente tuberi (carote, patate, barbabietole) e frutti (eccetto quelli di bosco).

Gli alimenti da incrementare nella dieta di un soggetto affetto da patologie infiammatorie sono:

Verdura, pesce, legumi, frutta oleaginosa (mandorle, noci, nocciole,..), frutta grassa (es. avocado, olive, ecc..), yogurt naturale senza zuccheri, alimenti fermentati e soprattutto l'Acqua!!!

Vi sono delle distinzioni: carenze, problematiche genetiche o stili di vita. Per distinguere cosa/quanto su un corpo interagisca è necessario l'aiuto di un professionista. Alcuni soggetti hanno necessità di implementare, altri di supplementare (per bocca o endovena) correttamente Vitamine, Omega-3 e tantissime altre sostanze dette Nutraceutici solo per arrivare ad uno stato fisiologico di funzionamento metabolico. In caso contrario, grazie l'utilizzo dei farmaci, si tenta di rimediare ad un "mal funzionamento" generale.

Una nuova frontiera apporta notevoli strategie in nutrizione clinica, ovvero l'utilizzo dei SuperFood. Per esempio le bacche di goji, l'alga spirulina o la Moringa Oleifera. Quest'ultima pianta vanta il primato di pubblicazioni scientifiche per le sue notevoli qualità. Per esempio, le foglie sono utilizzate come farine o supplementi, riducono i tratti di malnutrizione in soli 6 giorni. Infatti, è detta "pianta miracolosa" perché contiene tutti gli amminoacidi essenziali, vitamine e minerali a concentrazioni elevatissime. L'uso di decotti è in grado di ridurre l'assorbimento di zuccheri e grassi ed ha una notevole azione dimagrante. I suoi semi, semplicemente tritati e miscelati in acqua, sono in grado di rendere pura microbiologicamente l'acqua e detossificarla dai metalli pesanti.

Una sola pianta, saputa utilizzare diviene stretta alleata per la salute. Altrettanto si può dire del resto del mondo della Nutrizione, preciso quanto la chimica (infatti è chiamata Chimica Biologica) ed infinita quanto l'arte che la compone. 

Per approfondimenti, contattateci!

Dr.ssa Grazia Sardanu

CRN5